On October 9, 1963 at 22:39 a landslide detaches from Mount Toc and flows into the reservoir created by the Vajont dam, high 265 m wide and 27. The dam resists, it forms a wave of 50 million m3 of water that destroys downstream Longarone and the countries adjacent to and upstream much of Erto and Casso. In about 4 minutes more than 2000 people die.
Today Longarone is a city that lives in a limbo, without a true identity. Casso is inhabited by 17 people who did not have never gone as well as hosting a modern contemporary art center, the coexistence of a dual reality to search answers. This work, just started, collects the testimonies. The Vajont tragedy, caused by man and his interests, is the largest ever in Italy. They continue to hide the memory and seems to be true only if you get close enough.
Il 9 ottobre 1963 alle 22:39 una frana si stacca dal monte Toc e si riversa nel bacino artificiale creato dalla diga del Vajont, alta 265 m e larga 27. La diga resiste, si forma un onda di 50 milioni di m3 d’acqua che distrugge a valle Longarone e i paesi adiacenti e a monte buona parte di Erto e Casso. In circa 4 minuti muoiono più di 2000 persone.
Oggi Longarone appare una città che vive in un limbo, priva di una vera identità.
Casso è abitata da 17 persone che non se ne sono mai andate oltre ad ospitare un moderno centro di arte contemporanea, coesistenza di una duplice realtà da cui cercare risposte.
Questo lavoro, solo iniziato, ne raccoglie le testimonianze.
La tragedia del Vajont, causata dall’uomo e dai suoi interessi, è la più grande mai avvenuta in Italia.
Continuano a nasconderne il ricordo e sembra essere vera solo se ti avvicini abbastanza.
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